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Comunicazione per la cultura

Creare dei linguaggi contemporanei e entrare in dialogo con altre forme espressive

Sono legata al mondo della musica e delle arti performativeda sempre, fin da quando, da ragazzina, ho intrapreso gli studi al conservatorio di Rovigo. Questo tipo di formazione mi ha accompagnata anche negli anni successivi, quando ho intrapreso il mio percorso nel mondo del design.

 

Ho lavorato in varie occasioni per artisti, fondazioni culturali, associazioni ed eventi musicali, portando avanti il desiderio di comunicare un ambito così classico in modo contemporaneo, unendo finalità divulgative ed evocative per portare un contenuto culturale ad essere accessibile e comprensibile, senza banalizzarlo.

Dettaglio di una gadget elaborato per la mostra "Déco" a Palazzo Roverella, Rovigo. Committente: Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo; graphic design: Laura Bortoloni; anno: 2009
"L'ottocento elegante" a Palazzo Roverella, Rovigo. Committente: Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo; graphic design: Laura Bortoloni; anno: 2011
Dettaglio di una cartella stampa per la mostra "L'ottocento elegante" a Palazzo Roverella, Rovigo. Committente: Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo; graphic design: Laura Bortoloni; anno: 2011
Immagini dal progetto di user interface per la piattaforma web di Palazzo Roverella. Committente: Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo; studio: Ida. Identity Atlas; graphic design: Francesco Lucchiari; direzione artistica: Laura Bortoloni; sviluppo codice: Marketing Arena, anno: 2019.

Il design per gli spazi e gli eventi culturali

Comunicare tramite immagini e segni un qualsiasi argomento è una cosa difficilissima, ma quando si tratta di comunicare l’arte, le difficoltà aumentano a dismisura perché, già per sua caratteristica intrinseca, si tratta di un tema di fruizione non sempre immediata. Quando ci si trova nella condizione di dover lavorare per mostre, eventi, incontri di tipo culturale, infatti, ci si trova davanti alla necessità di unire scopo divulgativo e scopo evocativo per portare un contenuto culturale ad essere accessibile e comprensibile, facendo massima attenzione a non banalizzarlo o a tradirne i contenuti.

 

Nella mia carriera di graphic designer mi sono confrontata con la comunicazione per l’arte in diverse occasioni, grazie anche alla presenza di un polo espositivo di grande importanza nella mia città come Palazzo Roverella, dove negli ultimi anni sono state ospitate mostre di altissimo livello. Risale al 2009, ad esempio, il sistema di identità realizzato per la mostra “Déco. Arte in Italia 1919-1939”, mentre nel 2011 ho realizzato l’identità per la mostra “L’ottocento elegante”, entrambe all’interno del palazzo rodigino. Per la prestigiosa sede espositiva della mia città mi sono occupata anche del design del sito web.

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Dettaglio di una gadget elaborato per la mostra "Déco" a Palazzo Roverella, Rovigo. Committente: Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo; graphic design: Laura Bortoloni; anno: 2009

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"L'ottocento elegante" a Palazzo Roverella, Rovigo. Committente: Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo; graphic design: Laura Bortoloni; anno: 2011

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Dettaglio di una cartella stampa per la mostra "L'ottocento elegante" a Palazzo Roverella, Rovigo. Committente: Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo; graphic design: Laura Bortoloni; anno: 2011

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Immagini dal progetto di user interface per la piattaforma web di Palazzo Roverella. Committente: Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo; studio: Ida. Identity Atlas; graphic design: Francesco Lucchiari; direzione artistica: Laura Bortoloni; sviluppo codice: Marketing Arena, anno: 2019.

Immagine dal progetto di segnaletica direzionale e informativa. Committente: Fondazione Querini Stampalia, Venezia; studio: Ida. Identity Atlas; graphic design: Laura Bortoloni, Anna Gasparini; anno: 2018-2019.

Sempre parlando di luoghi dedicati all’arte e alle esposizioni, nel 2018 ho lavorato al sistema di segnaletica direzionale e informativa della Fondazione Querini Stampalia di Venezia. Il progetto è stato particolarmente sfidante data la necessità di entrare in dialogo con una complessa stratificazione di stili architettonici.

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Immagine dal progetto di segnaletica direzionale e informativa. Committente: Fondazione Querini Stampalia, Venezia; studio: Ida. Identity Atlas; graphic design: Laura Bortoloni, Anna Gasparini; anno: 2018-2019.

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Il complesso rapporto tra design, eventi e architettura è stato approfondito anche nel 2019, quando dedicato il workshop annuale di Ida alla creazione del sistema di identità visiva del festival Tensioni, ospitato all’interno degli spazi dell’ex zuccherificio di Rovigo, ora diventato La fabbrica dello zucchero.

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La storia della musica, la contemporaneità del design

Pur avendo deciso di lasciare la musica tra le passioni al di fuori dell’ambito lavorativo, ho comunque fatto in modo che la mia professione e questo mondo rimanessero legati, cosicché questo diventasse uno degli ambiti della mia attività, progettando strumenti di comunicazione intorno ad esso. Negli anni, infatti, ho collezionato moltissimi lavori legati a questo settore, dalla semplice creazione di manifesti all’impaginazione di pubblicazioni fino ad arrivare ad interi sistemi di identità.

 

Tutto è iniziato nel 2005 con la mia tesi quadriennale per l’ISIA di Urbino, incentrata sui rotoli liturgici nel canto gregoriano, realizzati in modo che il testo e le illustrazioni risultassero leggibili anche dal pubblico mentre il rotolo veniva srotolato. Dopo un periodo di intensa ricerca sul tema, ho concluso questa esperienza con una pubblicazione e un’installazione.

 

Risalgono al 2016 i lavori realizzati per la clarinettista Zoe Pia e per il Collegium Musicum di Bologna. Nel primo caso ho lavorato sul personal branding dell’artista, elaborando un sistema di identità che fosse complesso e sfaccettato proprio come la sua personalità, mentre per il coro e l’orchestra dell’Università di Bologna ho realizzato il redesign dell’identità staccandomi da un sistema ormai datato che non rispecchiava la giovane età dei musicisti.