Nel mio modo di lavorare l’illustrazione è sempre al servizio di un progetto di comunicazione integrato, in cui parole e immagini dialogano in modo continuo.
In questo contesto le immagini stimolano la riflessione e assumono una funzione narrativa che è il punto d’incontro tra una sensibilità personale e le esigenze comunicative del singolo progetto.
Nel graphic design il rapporto tra immagini e parole è strutturale. L’obiettivo delle illustrazioni, infatti, è sempre quello di veicolare un messaggio rendendolo fruibile e immediato. In quest’ottica, quindi, gli elaborati devono essere in grado di stimolare la riflessione e, allo stesso tempo, sorprendere visivamente chi li osserva. Proprio questo è il pensiero che guida la mia attività ogni volta che mi trovo a dover lavorare con le illustrazioni.
Un esempio chiaro di questo metodo è il calendario realizzato per SGR Rimini in collaborazione con Co.Mo.Do. Sociale, in cui le illustrazioni sono state realizzate con una tecnica mista che combina collage e digitale.
Sulla stessa lunghezza d’onda si colloca anche il lavoro che ho svolto nel 2015 per la rivista FMT Sight, che si rivolge ad un pubblico business ma che con queste illustrazioni ha voluto sganciarsi dall’iconografia con cui si comunica solitamente ai manager.
Vicine al mondo dell’illustrazione per l’infanzia, invece, le immagini che ho realizzato per il catalogo della mostra “Il gatto con gli stivali“, che si è svolta all’interno di Palazzo Roverella a Rovigo. Per questo progetto ho elaborato figure lineari e semplici con uno stile molto minimal per rappresentare personaggi e storie ben note a tutti. Il risultato è un sistema che sorprende visivamente e comunica un racconto conosciuto in maniera inaspettata e nuova.
Nel 2016 mi sono confrontata con il graphic journalism. Per la piattaforma olandese Drawing the times, infatti, ho realizzato degli sketch che vedono protagonista me ed altre persone con cui mi confronto quotidianamente, impegnate nella riflessione su alcuni fatti di politica internazionale.